Abbiamo appreso da una lettera che circola in ISPESL che viene riferita ad una “assemblea tenuta a Monteporzio il 20 gennaio da una sigla sindacale” (precisiamo noi: dalla UIL) la possibilità di utilizzare 75 posti per scorrimenti di graduatorie di idonei; il testo invita i precari a vario titolo a chiedere nuove selezioni, motivando con il fatto che tra gli idonei vi sono molti “già dipendenti”. Al riguardo riteniamo, visto il tono della nota, di precisare quanto segue.
In assemblea la UIL non ha affermato una posizione propria: si è limitata a riportare quanto riferito dalla parte pubblica alle OO.SS. in occasione di più incontri negoziali. La UIL ha infatti precisato che la valutazione su tale percorso è – ovviamente – condizionata dalla posizione di ognuno nel “mondo” ISPESL: se precario, comprensibile la preoccupazione, condivisa però in maniera uguale da chi, sottoinquadrato magari da una vita, aspira altrettanto legittimamente al riconoscimento della propria professionalità.
In assemblea si è rilevato che ragionare sull’interesse personale va bene fin quando non si scontra con un altro interesse: e di tutti bisogna avere consapevolezza per poter ben operare.
Restano sempre a nostro avviso incomprensibili le ragioni per le quali si tenti di stravolgere quanto accade, ad esempio riportando solo alcune parti di un discorso intero: forse al fine di condizionarne l’interpretazione? Certo, essere presenti aiuterebbe, mentre sembrerebbe che ancora oggi la partecipazione viene limitata da incrementi delle attività casualmente coincidenti con le nostre assemblee!
E’ necessario però fare una riflessione. Le autorizzazioni a bandire e ad assumere sono di vecchia data, così come sono “datate” le graduatorie degli idonei in questione, che risalgono al 2004 e pure sono l’ultima tornata. Perfino carrozzoni ben più pesanti – come il CNR, ad esempio, o l’ISS che per molti versi è assimilabile all’ISPESL – sono riusciti a bandire, assumere e indire progressioni in numero maggiore e meglio, pur subendo le stesse leggi e gli stessi limiti! In ISPESL infatti adducendo la motivazione di non fare oggi per “fare meglio domani” si è ritardato ogni percorso, anche di progressione ed assunzione, ed il risultato è che con lo scioglimenti si sono persi i posti vuoti in pianta organica! Se si continuasse nella logica del “facciamo così e non cosà perchè è meglio” – nel caso specifico, facciamo nuovi concorsi e non prendiamo dalla graduatorie – corriamo il rischio di non garantire nessuno peggio di ieri: perché nessuno è in grado di garantire (e chi lo facesse, non sarebbe in buona fede) che in caso di nuove assunzioni sarebbero i precari ISPESL a beneficiarne! E sarebbe una bella beffa per tutti, precari e sottoinquadrati.
Al momento comunque l’ente non ha aperto un confronto ad hoc sulla materia, emersa sempre di sfuggita durante gli incontri, seppur l’INAIL sembri ascoltare le OO.SS. più di quanto non facesse l’ISPESL.
Come UIL non possiamo che deprecare fermamente un atteggiamento teso a mettere i lavoratori tutti l’uno contro l’altro, senza curarsi degli effetti che ciò ha sul clima nell’ente.
Riteniamo infatti ogni iniziativa legittima, ma ciò non deve tradursi in una sorta di “caccia alle streghe” in cui si rischia di bruciare lavoratori e lavoratrici senza colpa.
La risposta concreta che chiediamo come UIL va nel senso di recuperare i tanti, troppi ritardi, su tutto, assunzioni comprese, accumulati in anni di pessima gestione in ISPESL, ritardi che con difficoltà siamo riusciti a recuperare in extremis, solo in parte e prevalentemente in materia economica, ma senza finora rispondere per esempio alle attese del personale I-III (specialmente sulle progressioni), complicate dai fortissimi vincoli introdotti dalle norme intervenute.
Il sistema ricerca ISPESL in INAIL ancora non ha una collocazione propria e ben definita; non siamo stati finora coinvolti in nessun momento propositivo o organizzativo rispetto ai percorsi che non siano strettamente collegati alla remunerazione accessoria.
Il confronto con l’INAIL sulla mission istituzionale dell’ex ISPESL è tutto da fare, e come dovrebbe essere ben noto ai più non è partito nessun confronto neanche sull’organizzazione del lavoro e delle strutture, o sul futuro dell’istituzione in generale.
E’ vero che saranno cruciali gli atti (“di natura non regolamentare”) cui la legge di scioglimento demandava la sistematizzazione dell’ISPESL in INAIL: ma è pur vero che senza un vero confronto su queste materie l’area della ricerca rischia di sciogliersi come una goccia nel mare dell’INAIL.
Senza attività, non serviranno neanche i precari: altro che sviluppo!!!
UIL RUA – Sonia Ostrica