Roma, 4 luglio 2017
In data 28 giugno 2017 si è tenuto un incontro tra l’Amministrazione INAPP e le OO.SS. In apertura il Presidente Sacchi ha informato che nel mese di giugno è avvenuto un confronto serrato tra INAPP ed ANPAL sul tema dell’organismo intermedio, sottolineando che le ipotesi prospettate finora dall’ANPAL non garantirebbero una adeguata autonomia per l’Ente. Lo stesso Sacchi ha comunicato che su queste questioni ha inviato una nota riservata al Ministro Poletti. In data 27 giugno inoltre si è tenuta una riunione fra Ministero, ANPAL e INAPP per trovare soluzioni condivise: sempre secondo Sacchi in tale occasione sarebbero stati fatti passi in avanti.
In sostanza, ad oggi le ipotesi sono due. Nel caso in cui l’INAPP divenga organismo intermedio, la programmazione delle attività dell’Ente avrebbe come orizzonte quello del 2020. Altrimenti, si ipotizza una proroga di attività fino a marzo 2018. In ogni caso, non è in discussione il volume complessivo delle risorse della programmazione FSE destinate all’INAPP.
Le OO.SS. hanno richiesto esplicitamente di avere un chiarimento sugli aspetti non condivisi presenti nell’ipotesi avanzate dall’ANPAL in materia di organismo intermedio: sul punto il Presidente non ha voluto esprimersi, né fornire ulteriori elementi sulla “dialettica” in atto tra le due Amministrazioni. Ovviamente, le OO.SS. ritengono che questo stato di cose stia diventando insostenibile e rechi grave danno alle stesse attività dell’Ente. Grave è pure che non si dia conto dei motivi di uno scontro che ormai dura da diversi mesi e che genera problemi sempre più evidenti. Grave è, infine, constatare che tale vicenda stia mettendo in discussione la stessa tenuta dell’Ente e del suo personale. Infine, è grave constatare come questa gestione monocratica dell’Ente, neghi ogni partecipazione e valorizzazione del personale, mettendo tutti di fronte a decisioni calate dall’alto, senza la ben che minima condivisione e in uno stato di tensione preoccupante e palpabile.
In tema di precariato, Sacchi ha ribadito che, innanzi tutto, è decisivo il riconoscimento all’INAPP quale organismo intermedio per avviare qualsiasi ipotesi di stabilizzazione. A ciò si aggiunge la necessità di porre rimedio alle difficoltà di bilancio istituzionale, che possono essere sintetizzate nella richiesta (finora senza esito) di un incremento di 5 mln di euro. Ancora, per il Presidente vanno effettuati approfondimenti su quanto previsto dal D.lgs 218/2016 in materia di risorse finanziarie da considerare nel rapporto dell’80% tra spese del
personale e entrate complessive nel triennio. In ogni caso, prima di procedere a qualsiasi atto, il Presidente dell’INAPP intende attendere gli esiti di una riunione tra i Presidenti degli EPR prevista per la seconda metà di luglio, nella quale si dovrebbero affrontare i temi delle risorse aggiuntive e dell’applicazione delle norme sulla stabilizzazione dei precari.
Su questo punto le OO.SS. hanno invitato l’INAPP a redigere subito il piano triennale dei fabbisogni del personale, che ai sensi di legge rappresenta il presupposto necessario a qualsiasi processo di stabilizzazione. Altri EPR (come ASI, ENEA ed INVALSI) stanno già procedendo alla stesura di tale documento, avvalendosi della loro autonomia istituzionale e utilizzando la norma sul silenzio assenso entro i 60 giorni dall’invio del piano al Ministero vigilante. Del resto, lo stesso MIUR, nella recente riunione del CODIGER ha insistito sulla necessità che gli Enti assumano una autonoma iniziativa per le stabilizzazioni, predisponendo quanto prima il piano triennale dei fabbisogni. A nostro parere, quindi, bisogna procedere celermente e non trova di certo fondamento l’idea di subordinare la redazione del piano dei fabbisogni alla vicenda del riconoscimento dell’INAPP quale organismo intermedio.
Per le OO.SS inoltre non sussistono dubbi interpretativi su quanto il D.lgs 218/16 prevede in tema di entrate complessive e sulla natura del rapporto dell’80%, anche tenendo conto di come si stanno muovendo altri EPR. Vanno certamente considerate tra le entrate complessive anche le risorse FSE.
Le OO.SS. ritengono quindi che la posizione dell’INAPP in tema di stabilizzazioni del precariato sia incerta e confusa. È chiara la volontà di non procedere per ora alla redazione del piano triennale di fabbisogno del personale di INAPP e di aspettare gli eventi senza mettere in campo una propria azione, come invece previsto nel D.lgs. 218/2016. Tale posizione dell’INAPP non è condivisibile e certamente non viene incontro alle aspettative del personale precario dell’Ente. Va invece valorizzata l’autonomia di cui l’Ente è dotato, cercando soluzioni utili. Per tali ragioni le OO.SS. hanno chiesto di aprire un tavolo tecnico sul precariato, ma anche su questo la posizione di Sacchi è stata di indisponibilità e di chiusura.
Il quadro è reso ancora più fosco considerando l’informativa resa dal Presidente Sacchi in merito all’approvazione di un regolamento INAPP sugli assegni di ricerca. Le OO.SS. ritengono che il tasso di precarietà dell’INAPP sia già troppo elevato e che l’ingresso di assegnisti finisca per peggiorare una situazione già oltremodo difficile, anche sul piano della gestione delle attività e del personale. Per tali ragioni le OO.SS hanno espresso la loro netta contrarietà all’attivazione di assegni di ricerca e ribadito la richiesta di stabilizzare tutti i precari storici attualmente a tempo determinato.
Venendo, infine, a questioni di natura contrattuale, le Parti hanno sottoscritto un accordo per l’ulteriore proroga al 30 settembre degli attuali progetti di telelavoro, nelle more dell’adozione del nuovo regolamento e dei nuovi bandi. Tale scadenza è estesa anche al personale di Benevento, che usufruirà della proroga “sino al perfezionamento di eventuali accordi con altre amministrazioni”.
Alla luce dei nuovi interventi normativi in materia di lavoro agile (direttiva 3 del 2017), le OO.SS. hanno proposto inoltre di avviare un gruppo di lavoro che istruisca una proposta di
sperimentazione dello smart working in Istituto. Sui questo punto il Presidente non ha dato un riscontro.
Il confronto sulle ipotesi di accordo integrativo per il 2017 e sul welfare aziendale è stato rimandato ad altra data.
In sintesi, FLC CGIL, FIR CISL e UIL RUA esprimono un giudizio fortemente negativo dell’attuale stato delle relazioni sindacali in INAPP. Come abbiamo già avuto modo di rappresentare in altri comunicati, va stigmatizzato un metodo caratterizzato da una sostanziale chiusura dei Vertici al confronto e da un continuo ricorso ad iniziative unilaterali nella gestione dell’Ente. A tutto questo si sono aggiunti da ultimo episodi che hanno finito per incrinare fortemente il rapporto con le rappresentanze sindacali interne, in un crescendo di tensioni venuto alla luce manifestamente anche durante iniziative pubbliche e alla presenza dei vertici confederali.
Non è questo un metodo condivisibile, non è questo il modo con cui si gestisce un Ente.
FLC CGIL FIRL CISL UILRUA
INAPP