Nel decreto legge sulla spending review appena varato dal Governo ed ora in discussione al Senato l’ISFOL compare nel dettaglio in due provvedimenti:
1) taglio dei trasferimenti al fondo istituzionale di 1.936.505 per il 2012 e di 5.164.013 per il 2013, 2014 e seguenti;
2) con l’obiettivo di razionalizzare e riordinare l’Ente secondo regole di contenimento della spesa viene confermato il commissariamento con la nomina di un “dirigente generale del Ministero” e sua proroga fino all’approvazione del nuovo Statuto entro il 31.12.2012.
A ciò si aggiungono ovviamente tutti gli altri interventi strutturali del Governo contro tutto il settore della ricerca e del pubblico impiego: taglio del 10% delle dotazioni organiche per il personale tecnico – amministrativo, messa in mobilità del personale, blocco del turn over e delle autorizzazioni ad assumere, blocco della contrattazione e taglio dei buoni pasto.
In estrema sintesi per l’Ente si possono trarre alcune conclusioni da un siffatto “pacchetto” propinato dal Governo.
1) Va avanti il progetto di smantellamento dell’ISFOL attraverso la contrazione sistematica dei fondi. Senza FSE, di cui non sia ha notizia alcuna, i finanziamenti ordinari consentiranno al massimo (e forse…) il pagamento delle spese di gestione e per il personale a tempo indeterminato. In questo quadro, programmare le attività di ricerca appare velleitario e fuori dal mondo: l’unico obiettivo è razionalizzare e risparmiare, il resto evidentemente non serve.
2) Si getta per l’ennesima volta l’ISFOL in una fase di stasi in vista di un nuovo Statuto. Tecnica questa ormai collaudata per impedire la progettazione delle attività e soprattutto per bloccare l’Ente in attesa che qualcuno decida cosa farne (Agenzia? Istituto piccolo? Riserva indiana?). Insomma il solito giochetto a tutto vantaggio di chi sostiene l’inutilità dell’ISFOL, delle sue attività e di tutto il suo personale. Della serie: come si crea la giustificazione dall’alto per avere mano libera e per realizzare ciò che da tempo si è deciso in qualche neanche troppo segreta stanza. Se così non fosse, non avremmo assistito in questi mesi ad inutili conflitti tra vertici in tema di competenze e si sarebbe invece proceduto responsabilmente a mettere l’Istituto nelle condizioni per ben operare (tanto per fare un esempio, da gennaio siamo ancora in attesa della nomina dei gruppi di ricerca sotto le strutture…) e di gestire in maniera almeno decente l’ordinaria amministrazione.
3) Per quanto riguarda il personale, non solo vengono create le condizioni di fatto per procedere ad esuberi del personale di ruolo, ma si delinea anche la perdita di occupazione di tutti i precari, quest’ultimi vere e proprie vittime occultate della spending review e nemmeno degne di trovare riscontro dai mezzi di informazione.
In questo decreto non c’è attualmente la formale soppressione dell’ISFOL, ma va detto con chiarezza che ne sono in sostanza fissati e attuati scientemente tutti i presupposti. La UIL RUA ISFOL insieme alle altre organizzazioni sindacali intende opporsi a questo disegno e smascherare chi invoca sacrifici sempre e solo per gli altri, magari dall’alto di un ben remunerato rinnovo di incarico.
In questa fase drammatica per la ricerca, la UIL RUA ISFOL invita tutto il personale a supportare le iniziative sindacali unitarie, in ISFOL e in tutto il comparto, volte a modificare il decreto sulla spending review, nella convinzione che la ricerca, i lavoratori e l’occupazione sono valori che vanno difesi.
UIL RUA ISFOL