Abbiamo preso visione della comunicazione interna emanata il 12 novembre.
Al riguardo si ritiene opportuno procedere ad alcune rettifiche.
In primo luogo, il richiamo alla “oggettiva impossibilità” di comunicazione dovrebbe, a nostro avviso, essere considerata – e nella nota non lo sembra – pressocchè automatica nel caso di tutte le patologie collegate alla 104, ai permessi prenatali e parentali ovvero a tutto ciò che comporta più incertezze che certezze.
In secondo luogo, non è chiaro chi sia il soggetto “autorizzante” le assenze, visto che la nota indica il servizio del personale come referente ma poi dice di comunicare “anche ai rispettivi responsabili di area/Dirigente”; la questione come evidente richiama a comportamenti che invece di chiarire confondono ancora di più le idee.
Né tantomeno è ipotizzabile che per una stessa topologia di istituto contrattuale si possa chiedere al lavoratore di interpellare più soggetti: ne va individuato uno solo, e sarà questo a fare poi le procedure conseguenti, raccordandosi con gli altri uffici interessati, nell’ottica della buona amministrazione.
Inoltre, fermo restando la stessa confusione in termini di “servizio del personale e responsabili” – da interpellare non si capisce con quali reciproci ruoli e funzioni – si rappresenta che per la fruizione delle 160 ore non si prevede l’autorizzazione se non in casi eccezionali descritti dalle norme vigenti, e peraltro dette ore sono aggiuntive al monte orario ordinario, per cui poco si comprende il richiamo al rispetto dell’organizzazione del lavoro, che sembra più un monito morale (di cui i lavoratori INVALSI non hanno bisogno) che un effettivo richiamo al disposto contrattuale, che disciplina chiaramente diritti e doveri.
Si resta in attesa di cortese riscontro e rettifica della comunicazione interna.
Distinti saluti.
UIL RUA
Sonia Ostrica