Che il Ministro dell’ambiente Corrado Clini volesse essere considerato il “VERBO” in campo ambientale non ci sorprende. Non ci ha sorpreso nemmeno il suo tentativo di monopolizzare e gestire la materia ambientale. Da subito, infatti, ha tentato – fortunatamente per il paese fallendo – di fagocitare l’ISPRA e annullare l’ingombrante autonomia scientifica dell’Istituto proponendo, come Tremonti con l’ISAE, anche un suo smembramento.
Ma le dichiarazioni rilasciate dal Ministro durante un convegno del PD secondo le quali l’Ispra non è all’altezza del ruolo che dovrebbe svolgere al punto che quando serve un punto di riferimento in materia di ambiente, diventa necessario andare a cercarlo all’esterno, lasciano a bocca aperta. Sia perché svelano un misterioso astio “personale” nei confronti dell’ISPRA, ritenuto un ostacolo da rimuovere fin dai tempi della sua esperienza di dirigente del MATTM, sia perché il giudizio negativo sulle capacità dell’ISPRA e del personale che vi opera, sono in netta contraddizione con la sua richiesta di centinaia di ricercatori e tecnologi dell’ISPRA per la costituzione della “SUPERAGENZIA” dell’ambiente da lui stesso ipotizzata.
A Clini diciamo che un’istituzione così importante per il nostro Paese non può essere vilipesa da un Ministro della Repubblica (tanto più se Ministro dell’ambiente!). Al contrario un Ministro che ha a cuore l’ambiente dovrebbe adoperarsi in seno al Governo per un rilancio dell’ISPRA e per assicurare l’applicazione dell’art. 33 della costituzione che garantisce l’autonomia delle istituzioni di ricerca.
Se invece l’insensato attacco all’ISPRA serve solo a giustificare l’imbarazzante ricorso alle consulenze esterne del Ministero, chiediamo al Ministro di utilizzare al meglio le risorse professionali interne al MATTM e non tirare in ballo l’ISPRA.
LA SEGRETERIA NAZIONALE