domenica 30 Giugno 2024

ISPRA: UIL RUA, si faccia chiarezza sui criteri utilizzati per nomine a capo dipartimento

ISPRACOMUNICATO STAMPA

ISPRA: UIL RUA, SI FACCIA CHIAREZZA SUI CRITERI UTILIZZATI PER NOMINE A CAPO DIPARTIMENTO

“Gli enti di ricerca sono in difficoltà anche a causa delle scelte effettuate all’atto delle nomine politiche”

“I vertici Ispra facciano chiarezza sui criteri utilizzati per le ultime nomine, che mostrano incoerenza tra i requisiti richiesti e quelli posseduti”. Lo chiede in una nota la UIL RUA che aggiunge: “In particolare, per le strutture scientifiche, il bando richiedeva ‘esperienza professionale, competenza organizzativa e gestionale manageriale e/o tecnico, scientifico, operativa’ da valutare però in relazione alla natura e caratteristiche degli obiettivi da conseguire”, continua la nota. “Conoscendo le esperienze ed i curricula dei neo-nominati capo Dipartimento, essendo queste persone già dipendenti dell’Ente, siamo perplessi nel rilevare che formazioni pur eccellenti in ambito amministrativo siano state ritenute idonee – anzi “le più idonee” tra tutti i partecipanti alla procedura – per coordinare materie ed attività strettamente attinenti ad ambiti scientifici complessi.

Non si può non rilevare come queste nomine siano in aperto conflitto con quanto spesso dichiarato dal Presidente, sulla valorizzazione delle competenze. Per essere precisi, ci piacerebbe che fosse davvero riconosciuto il merito: perciò ci chiediamo se nelle scelte si sia tenuto conto dell’alta qualificazione ed esperienza professionale nelle materie oggetto degli incarichi ‘ di cui parlava l’interpello.

“Gli enti di ricerca sono in difficoltà anche a causa di scelte scellerate effettuate all’atto delle nomine politiche”. Afferma la Segretaria Generale UIL RUA Sonia Ostrica che aggiunge: “Abbiamo avuto un professore di francese nominato commissario e un promotore finanziario presidente, in enti di ricerca in agricoltura”.

“Il presidente in carica del più grande ente di ricerca, il CNR, è stato scelto dopo essersi collocato terzo a pari merito con altri due, escludendo il ministro vigilante i primi due… Poi ci si lamenta che l’Italia regredisce nella classifica europea e mondiale? Sembra delinearsi un disegno per screditare le istituzioni pubbliche, usando le conseguenti difficoltà per giustificare tagli, accorpamenti, fusioni, finanziamenti a privati. Senza investimenti reali in ricerca ed innovazione il Paese regredisce e si alimentano disuguaglianze e povertà”, continua la sindacalista che chiede alla politica di essere coerente “tra ciò che afferma e ciò che fa”.

“Riconoscere il merito significa anche trovare le risorse per il rinnovo dei contratti di lavoro scaduti da 7 anni nel pubblico impiego, e per stabilizzare i precari che consentono di far fronte al blocco ultra decennale delle assunzioni – conclude Sonia Ostrica -. Le ultime elezioni amministrative hanno mostrato una forte volontà di cambiamento: la politica ne prenda atto, e cambi verso”.

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