Nei giorni scorsi con il comunicato n. 49 abbiamo evidenziato l’inaccettabile situazione attuale in cui versa l’accordo per incentivi funzioni tecniche. Dopo 5 mesi dalla firma di un accordo nulla è dato sapere.
Qualcosa dopo la nostra presa di posizione sembra muoversi visto che, nell’ordine del giorno della prossima riunione con l’amministrazione prevista per il 5 ottobre, è stato inserito anche questo argomento.
Un segno di buona volontà che a nostro avviso però non è di per sé sufficiente, se poi, a questa convocazione non seguono atti concreti che si devono materializzare per gli aventi diritto direttamente in busta paga.
Ma non è un caso isolato (anche se molto grave visto che gli accordi si firmano per essere realizzati e non per venir dimenticati) perché non riceviamo riscontri nemmeno sull’accordo relativo al comma 870 per i buoni pasto anno 2020, firmato a fine luglio, e che nulla viene risposto circa la richiesta di una erogazione dei Buoni pasto per il 2021.
Analoga situazione per quello che riguarda il lavoro agile che continua ad essere gestita nell’ombra e senza una condivisione con i lavoratori come previsto dalle normative contrattuali. Un atteggiamento che sta avendo gravi ripercussioni sullo stato delle relazioni sindacali in Istat. Non solo si pensa di fare la sperimentazione nei mesi ottobre, novembre, dicembre 2021 solo per alcuni “privilegiati” scelti dai Dirigenti con non si sa bene quali criteri se non quelli personalistici di ognuno di loro, ma si pensa di fare il lavoro agile anche senza dotazioni informatiche. Sono infinite infatti le richieste dei colleghi che ci segnalano la mancata assegnazione o sostituzione del PC aziendale portatile per il corretto svolgimento della propria prestazione lavorativa in lavoro agile.
L’amministrazione infatti sembra aver dimenticato (come per l’accordo su incentivi RUP&DEC) anche dove si trovi il container proveniente dalla Cina con dentro i PC Istat ordinati. Ricordiamo a tutti che fin dall’inizio della pandemia, il Direttore della Direzione DCIT, parla di forniture di PC portatili, di cui ad oggi non si ha alcuna traccia. Come si può dire che i lavoratori di questo Istituto non lavorino da casa! Quando pur di lavorare utilizzano le proprie dotazioni informatiche! È un mistero che ad oggi non trova risposte ma che sicuramente ne ha una: i lavoratori di questo Istituto in lavoro agile hanno lavorato, eccome!
Speriamo quindi che a breve sia individuato il container con i nuovi PC portatili per i colleghi che ne hanno fatto richiesta. Forse questo Istituto potrebbe chiedere una mobilità per interpreti di lingua cinese o ancor meglio in “burocratese”!
Federazione UIL SCUOLA RUA
“Ricerca Università Afam”
I S T A T