Nella giornata di venerdì 22 aprile si è tenuto il Consiglio di Istituto, nel corso del quale è stato discusso e approvato il PIAO, il documento strategico che ogni amministrazione deve predisporre entro il 30 aprile e che contiene, tra gli altri, il piano organizzativo del lavoro agile e il piano di fabbisogno del personale.
Dalle prime notizie che ci pervengono il piano che esce dal Consiglio sembra non abbia “accolto” le derive “brunettiane” volte a circoscrivere il lavoro agile a pochissime giornate al mese.
La validità sembra essere stata individuata in 8 mesi fino a dicembre 2022 e non si è invece deciso di oltrepassare la soglia del criterio della prevalenza in presenza, che rimane un obiettivo da perseguire nel corso della negoziazione in atto per il nuovo CCNL.
Rimangono confermati i 10 giorni per tutti i lavoratori. Un obiettivo importante che nelle ultime settimane, una volta raggiunto, era stato messo in discussione dagli avventori dell’economia del tramezzino: costoro ancora oggi non hanno capito che la produttività del lavoro aumenta proprio attraverso la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. La presenza prevalente è calcolata su base bimestrale.
La UIL fin dalle prime riunioni dell’Organismo per l’Innovazione aveva esortato l’amministrazione (grazie alla determinazione del suo rappresentante che non si è fatta diversamente convincere da sorrisi e pacche sulle spalle) ad aumentare il numero minimo di giorni per tutti i lavoratori da 4 a 8, ed è stata l’Organizzazione Sindacale che per prima ha avviato una serie di assemblee (che poi hanno dato vita a quelle unitarie di questi mesi) volte a denunciare il disegno in atto per una limitazione secca dei giorni di lavoro agile a disposizione di tutti i lavoratori svelando anche il “trucchetto” del POLA, che prevedeva dei giorni aggiuntivi ai 4 previsti di base (fasce di giorni 11 e 17), ma esclusivamente con l’autorizzazione del Dirigente.
Viene eliminata la soglia di giorni di lavoro agile utilizzabile ogni mese cosi come chiesto dalla Uil e si reintroduce anche se in forma differente da quella di marzo 2022, nel PIAO invece il lavoro agile orizzontale (altra proposta avanzata dalla UIL), seppure in misura limitata rispetto a quanto sperimentato fino a marzo 2022, con pochi giorni e per metà giornata (continuiamo a chiedere un contatore ad ore) (4 su 20 complessivi sul bimestre).
Rimane la necessità di garantire un numero maggiore di giorni ai Care giver e ai Pendolari, una delle richieste che la Uil con determinazione ha posto all’attenzione dell’amministrazione, come misura volta a garantire parità di trattamento per i lavoratori che sono rimasti esclusi dal bando di telelavoro 2019. Restano poi da accogliere le domande di mobilità di quei colleghi che hanno chiesto di poter svolgere la propria prestazione lavorativa presso gli UUTT. Una misura di “Coworking” interno che da tempo chiediamo di attivare in Istituto e che permetterebbe di evitare quanto sta accadendo in alcune sedi territoriali (Bologna, Catanzaro) che, per mancanza di personale vengono chiuse, con ripercussioni sui giorni di ferie a disposizione dei lavoratori.
Su lavoro agile spinto e mobilità verso gli UUTT rimane quindi il nostro impegno per una sua attuazione a partire dal 1 maggio 2022.
Quanto previsto quindi nel PIAO appare più un passaggio, grazie anche alla mobilitazione di questi mesi, al fine di pervenire ad un Lavoro Agile Ordinario “contrattualizzato” che renda possibile alla stessa amministrazione, in attesa del nuovo CCNL, di poter superare il principio della prevalenza in presenza, che rimane a nostro avviso un limite imposto dai seguaci dell’economia del tramezzino e dai fautori del controllo, volto a penalizzare il benessere organizzativo, più che a rappresentare una reale esigenza organizzativa di un EPR.
Ad oggi però è realisticamente possibile poter “derogare” con un numero aggiuntivo di giornate per i caregivers e i pendolari e situazioni “fragili” e la UIL continua testardamente a chiederne l’immediata attuazione. Attendiamo quindi che il Consigliere Eletto faccia avere un resoconto e che l’amministrazione produca il testo del PIAO, per una attenta valutazione dei suoi contenuti.
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