lunedì 23 Dicembre 2024

ISTAT: Reperibilità – Chi è costei

ISTATLa Reperibilità è una disponibilità/prestazione che l’amministrazione chiede al lavoratore nel caso di particolari esigenze organizzative/operative dell’Istituzione. Al personale inserito in turni di Reperibilità è corrisposta una indennità secondo quanto previsto dal CCNL.
L’amministrazione individua la necessità di attivare turni di reperibilità in base alle proprie esigenze informando le organizzazioni sindacali, mentre riguardo all’indennità collegata deve sottoscrivere un accordo con le stesse oo.ss.. In assenza di accordo l’amministrazione non può erogare compensi.

Ora occorre porsi due domande: Come sostenere il costo della Reperibilità?, Come attribuire la reperibilità e la collegata indennità?

I costi
due sono le possibilità:
• Pagare l’indennità ponendola a carico dell’attuale Salario Accessorio di tutti i dipendenti IV-VIII oppure, vista la nuova esigenza di reperibilità individuata dall’amministrazione (sino ad oggi si è fatto senza);
• alimentarla con risorse variabili aggiuntive, come abbiamo più volte chiesto.

L’amministrazione è intenzionata ad usare le risorse disponibili oggi nel fondo accessorio dei livv. IV-VIII. La logica conseguenza è di avere minori risorse per le progressioni di livello artt. 53 o 54, l’aumento della IEM, o qualsiasi altro istituto contrattuale vigente.

All’amministrazione “serve” attivare la reperibilità e lo fa con i soldi dei lavoratori!

Modalità di attribuzione
Per UILRUA è necessario che l’iter di individuazione e assegnazione dei soggetti destinatari venga svolta in modo oggettivo e trasparente.
Purtroppo, si sa, la trasparenza e la scelta di procedure aperte a tutti gli aventi diritto a volte disturba.
Ad oggi nella bozza di Regolamento trasmessa e che alleghiamo alla presente, l’individuazione dei soggetti titolari di indennità di reperibilità è nelle piene mani del Dirigente di turno che l’assegna sulla base delle sue preferenze. Certamente sarà il Dirigente a organizzare l’eventuale turnazione, ma non comprendiamo il perché non possa essere prevista una procedura trasparente che garantisca la partecipazione anche dei dipendenti non appartenenti direttamente ai Servizi interessati che, ovviamente, siano in possesso dei requisiti necessari per l’espletamento delle attività richieste.

Per quanto ci riguarda rappresentando tutti i lavoratori e non solo alcuni a scapito di altri, affermiamo con determinazione, che se c’è qualcuno che propone o pensa di consegnare nelle sole mani dell’amministrazione la completa autonomia decisionale ed i soldi di tutti i lavoratori (perché magari direttamente interessato dalla Reperibilità) non ci vede ne ci vedrà MAI disponibili o complici di decisioni prese in tal senso.
Le offese, la veemenza e l’arroganza con la quale si osteggia l’azione di rappresentanza di tutti i lavoratori non fanno altro che confermarci di aver toccato una nota dolente negli interessi particolaristici di alcuni che oltretutto si ergono spesso a “protettori” dei lavoratori.

La Reperibilità prevista dall’accordo salario accessorio 2017 e dalla bozza di Disciplinare del Servizio di Pronta Responsabilità non riguarda solo il settore Informatico, con buona pace di alcuni rappresentati RSU direttamente interessati e che stanno perdendo le staffe di fronte ad una battaglia di Trasparenza e Eguaglianza tra tutti i lavoratori, ma la Reperibilità in senso generale.
Questo vuol dire che la Reperibilità potrà essere prevista “anche obbligatoriamente” in tutti i settori dove il Dirigente di turno ritenga di averne bisogno.
La scusa dei CED in materia informatica imparata a memoria a mo’ di Azzeccagarbugli è solo uno dei casi nei quali l’amministrazione considera di poterla attivare.

Per questo riteniamo necessario innanzitutto recuperare risorse aggiuntive e poi concordare con l’istituto dove, come e quando attivare la Reperibilità, evitando di creare un nuovo strumento di gestione nelle mani della Governance, cosa di cui in Istat non sentiamo davvero il bisogno.
Proprio per evitare questo rischio, proponiamo di individuare i lavoratori da inserire nei turni di reperibilità attraverso procedure di ricognizione aperte a tutto il personale.

In ultimo Uil Rua ritiene che in ISTAT, compreso il settore informatico, si dovrebbero affrontare i temi del riconoscimento delle professionalità, non con il classico “contentino” di chi vuole trattare l’informatica come un settore da esternalizzare, svilendo nei fatti il ruolo dei lavoratori.
Secondo UIL RUA la valorizzazione delle notevoli competenze presenti in Istat necessita di percorsi di sviluppo professionale certi, che risolvano definitivamente il problema della mancate opportunità di crescita e del sottoinquadramento del personale dell’Istituto.

UIL RUA ISTAT

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