venerdì 22 Novembre 2024

ISTAT – Resoconto dell’incontro del 29 marzo 2021: Il lavoro agile in emergenza è un po’ meno agile ?

 

 

Si è tenuta il 29 marzo la riunione con all’ordine del giorno la discussione su:
• disciplina di alcune fattispecie del rapporto di lavoro in regime di lavoro agile emergenziale;
• contrattazione integrativa prevista dal comma 870 art. 1 della legge n. 178 del 2020 (buoni pasto).

E’ stata illustrata una nuova versione dell’ipotesi di accordo relativo all’utilizzo del codice 110 per il lavoro da casa nei week end nella quale si prevede di allargare la platea dei colleghi interessati a tutti quelli che, pur non rientrando in presenza, potranno essere interessati dal lavoro straordinario nei festivi e prefestivi per inderogabili esigenze di lavoro.

Siamo perplessi sull’applicazione di un accordo del genere, ferme restando le esigenze dell’Ente, alle prese con un organico via via assottigliatosi negli anni e con una modernizzazione inefficace che crea ancora disagi in diverse realtà.

Abbiamo manifestato il nostro intento nel veder innanzitutto riconosciuto il buono pasto a tutto il personale e abbiamo sottolineato che occorre evitare di allargare eccessivamente la forchetta tra chi attualmente non percepisce buoni pasto né può accumulare credito orario tanto meno straordinario, e chi invece si vedrebbe, con questa soluzione, riconoscere sicuramente crediti orari e straordinario.

Potrebbe essere auspicabile un allargamento di tale accordo e l’utilizzo del codice 110 anche nel riconoscere il lavoro straordinario effettuato dal lunedì al venerdì, cioè quello fatto oltre le 7 ore e 12, il tutto salvaguardando la volontarietà del dipendente rispetto alla richiesta del proprio dirigente.

Sulla reale possibilità di fruire dei riposi compensativi cui si ha diritto nel caso di lavoro nei giorni festivi e prefestivi: diventa difficile in questi contesti con scadenze stringenti riuscire a concedere al personale interessato i riposi cui ha diritto entro cinque giorni, come proposto dall’amministrazione.

Altra questione toccata dalla UIL è quella relativa al diritto alla disconnessione: abbiamo chiesto di inserire un ulteriore punto nell’accordo riguardo la necessità di programmare e convocare le riunioni rispettando la pausa pranzo e cercando di non andare oltre le ore 19.00. 

Riguardo ai buoni pasto, per l’anno 2020 l’amministrazione non è intenzionata a erogarli ma ha deciso di seguire la norma della legge finanziaria per distribuirne i risparmi ai lavoratori. La questione è resa ancor più complessa dalla posizione dei Revisori e dall’atteggiamento dell’amministrazione.

Il primo problema riguarda la quantificazione dei risparmi, stimati tra 354 e 420 mila euro, una cifra ritenuta dalla UIL e dagli altri sindacati troppo esigua ed eccessivamente prudenziale; l’amministrazione fornirà una nota dei calcoli, ma non vorremmo che “risparmi” sui risparmi dei lavoratori.

Il secondo riguarda le modalità di erogazione. Circa l’ipotesi di farlo attraverso il fondo benefici assistenziali 2021: la UIL ha ribadito che è necessario garantire l’erogazione in tempi brevi attraverso un accordo stralcio. Ad oggi a condizioni date, la via più breve appare quella del trattamento accessorio relativo all’anno 2020, anche con un accordo stralcio.

Nel corso della riunione l’amministrazione ha cosi “virato” sulla possibilità di un accordo stralcio per velocizzare i tempi di erogazione facendo ulteriori approfondimenti: ben venga, vigileremo. Che sia attraverso il welfare o che sia attraverso l’accessorio l’accordo deve essere fatto a partire dal fondo 2020, anno in cui si sono registrati i risparmi, che possono essere erogati l’anno successivo, come afferma la norma della legge finanziaria. La priorità per la UIL è di erogare quanto dovuto e in tempi brevi.

La UIL ha poi posto la questione dei risparmi derivanti dall’aggiornamento del piano triennale di razionalizzazione della spesa, sollecitato con una nota il 1 marzo. Il 50% dei risparmi conseguiti dall’amministrazione nel 2020 vanno ai lavoratori attraverso il salario accessorio, aggiungendosi così a quelli dei buoni pasto. E’ in via di ricostituzione il fondo accessorio 2020 per inserire i risparmi certificati dai Revisori, si allungano un po’ i tempi ma l’obiettivo è di dare le dovute risorse ai lavoratori, altrimenti destinate al 2022.

Rimane insoluta la questione dei buoni pasto dal 2021 in poi: lavoro emergenziale e piano del Pola o la nuova versione del Lavoro Agile di Brunetta, prevedono, comunque sia, la maggioranza dei lavoratori in lavoro agile. In attesa di una soluzione normativa, l’amministrazione deve esercitare la propria autonomia per la loro erogazione, scevra da interpretazioni dei Revisori dei Conti, della normativa sul lavoro agile, a nostro avviso prive di alcun fondamento.

Federazione UIL SCUOLA RUA
“Ricerca Università Afam”
ISTAT

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