Venerdì 18 ottobre 2019 si è svolto l’incontro, che da mesi la UIL, ai sensi della normativa contrattuale, aveva chiesto all’amministrazione e nello specifico al Datore di Lavoro: il Dirigente dell’UT.
L’incontro che verteva su problemi legati tra l’altro alla Formazione, alla attività di ricerca, allo svolgimento degli incarichi di missione, alla ripartizione dei carichi di lavoro, alla certificazione delle attività svolte ha visto una folta partecipazione anche dei lavoratori all’interno delle delegazioni sindacali rappresentative.
Abbiamo come UIL quindi affermato un principio fondamentale: il Dirigente dell’Ufficio Territoriale risponde in prima persona in qualità di datore di lavoro del suo agire all’interno dell’Ufficio – soprattutto, quando, non gestisce organizzativamente – a parere nostro – al meglio l’ufficio, con la conseguenza che la RSU Milano Istat e le OO.SS. rappresentative si ritrovano obbligati ad intervenire iniziando un percorso che ad oggi non sembra aver trovato una soluzione definitiva.
La riunione si è aperta con tutte le parti che hanno convenuto sul sottodimensionamento dell’Ufficio in termini di risorse umane, che, gioco forza, causa un carico di lavoro eccessivo ai lavoratori presenti ad un punto tale che recentemente è stato necessario chiamare un collega da Roma in qualità di RIT per sopperire alla mancanza cronica di risorse umane con evidente aggravio di impiego di risorse economiche.
Una volta riconosciuto unanimemente da tutti il sottodimensionamento di risorse umane il successivo punto sul quale si è convenuto è la scarsità di risorse economiche dedicate a questo Ufficio.
Il dirigente dell’Ufficio Territoriale Lombardia ha esposto chiaramente come più volte abbia fatto richiesta di maggiori risorse umane ed economiche (non producendo però alcuna documentazione) al Dipartimento DIRM senza essere stata ascoltata, visto che ad oggi sono stati destinati per il capitolo missioni all’UT di Milano per il 2019 solo circa 3.000,00 euro (se dividiamo 3.000,00 euro per le 12 province della Lombardia lo stanziamento è di circa 250,00 euro in media per ogni provincia… tradotto: ne fanno le spese in termini di disagio lavorativo i colleghi di Milano che vengono così obbligati a viaggi a nostro avviso pesanti e soprattutto non rispettosi della dignità di lavoratore per lo svolgimento degli incarichi delle missioni).
Due dunque sembrano essere le possibili interpretazioni: o il Dirigente non è in grado di farsi ascoltare dal Direttore Dirm e dalla Governance dell’istituto o l’Ufficio Territoriale della Lombardia non è considerato importante dall’amministrazione. In entrambi i casi il Dirigente dovrebbe prendere atto di questo stato di cose!
Si è quindi convenuto assieme al rappresentante dell’amministrazione dott. Veritiero la necessità di provvedere a ad aumentare il Budget delle missioni per l’ufficio di Milano il che consentirebbe anche di garantire la partecipazione dei colleghi dell’Ufficio Territoriale della Lombardia a convegni e seminari utili alla loro formazione e alla attività di ricerca fin qui negati dal dirigente per asserite esigenze organizzative.
La riunione poi ha chiarito esservi problemi strutturali comuni a tutti gli Uffici Territoriali come la scarsità di risorse economiche e la difficoltà di interazione tra amministrazione centrale e Uffici Territoriali.
A questo dovrebbe porre almeno in parte rimedio l’introduzione – o meglio, la reintroduzione – della Direzione degli Uffici Territoriali che consentirà un maggiore coordinamento tra centro e periferia oltre che una maggiore capacità di portare ai tavoli delle decisioni il punto di vista degli Uffici Territoriali.
Vi è dunque la necessità di garantire (e questo del resto era già stato preso come impegno dall’allora Direttore DIRM Dott. Fiorespino): una maggiore attenzione alle esigenze della formazione dei colleghi degli UUTT, una maggiore disponibilità di risorse per tutti gli Uffici Territoriali in termini di budget delle missioni , un maggiore impegno volto a risolvere il problema del conteggio delle ore in svolgimento di incarichi di missione, la maggiore partecipazione a convegni e seminari dei colleghi degli Uffici Territoriali, il maggiore riconoscimento dell’impegno professionale profuso dai colleghi degli Uffici Territoriali.
E’ necessario riconoscere secondo UIL, il maggiore impegno professionale, introducendo maggiori possibilità di carriera specifica per gli Uffici Territoriali come concorsi ad hoc per gli Uffici Territoriali da III II e I livello volto a superare il sottoinquadramento, piaga endemica in Istat.
Tutte cose dette e ridette da almeno due-tre anni e che ora devono però trovare una soluzione con la fine degli alibi normativi e burocratici che nulla hanno a che vedere con il rispetto della dignità dei lavoratori.
Come Uil abbiamo però evidenziato assieme alla RSU Milano come i problemi di livello generale però non devono essere un alibi per quelli che l’ufficio territoriale di Milano soffre. Problemi che sono specifici di una situazione organizzativa dove, a nostro avviso, viene fatto “pagare” lo scotto del sottodimensionamento (riconosciuto nel corso del suo intervento dallo stesso Dirigente) ai lavoratori con un carico di lavoro in disequilibrio e una pressoché totale assenza di riconoscimento dell’impegno professionale aggiuntivo da parte dei colleghi di Milano
È necessario a nostro avviso conciliare ancor di più l’attività lavorativa con le esigenze dei tempi di vita. Una battaglia in cui la Uil è capofila e di cui ci facciamo carico in ogni contesto. Abbiamo quindi chiesto ad esempio che gli incarichi di RIT vengano ripartiti anche in considerazione delle esigenze di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro oltre che una ripartizione dei carichi di lavoro più equilibrata.
L’incontro ha quindi portato alla luce alcuni punti che secondo UIL devono essere affrontati immediatamente.
In termini generali comunemente a tutti gli UUTT:
– Un aumento cospicuo delle risorse a budget per lo svolgimento delle missioni;
– Le missioni quando necessario devono comportare anche il pernotto e non costringere i colleghi degli UUTT a viaggi pesanti;
– Un aumento delle risorse da destinare all’iscrizione a corsi seminari e convegni dei colleghi degli UUTT;
– Acquisizione di ulteriori risorse umane tramite call interna e/o concorsi ad hoc da I II e III livello proprio per le sedi territoriali
Per l’UT Lombardia
– Una maggiore considerazione della esigenza di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro nello svolgimento dei loro incarichi (anche RIT ad esempio);
– Un maggiore riconoscimento con attestazioni di incarichi e di attività dell’impegno profuso a fronte di un sottodimensionamento organico che costringe i lavoratori dell’UT di Milano ad un impegno aggiuntivo che DEVE essere riconosciuto formalmente;
– L’eliminazione del personale di supporto visto che non è chiaro cosa si intenda per personale di supporto e la sua trasformazione in RIT;
– Assicurare la possibilità per tutti i colleghi dell’UT di Milano di poter svolgere attività di Ricerca assicurando il loro inserimento nelle opportunità di ricerca che l’UT di Miano mette in essere in collaborazione con i suoi stakeholder.
La vicenda dell’UT di Milano rappresenta dunque a nostro avviso una cartina di tornasole della necessità di investire sulle sedi territoriali tornando ad un Dirigente per ogni UT e dando una visione dell’UT in termini di attività di ricerca, di produzione, di raccolta dei dati, di diffusione della cultura statistica attenta agli stakeholder locali.
FEDERAZIONE UIL SCUOLA RUA ISTAT