Si è svolto ieri l’incontro con la Ministra Messa sul Contratto e sul Fondo di finanziamento delle Università e degli EPR. La UIL, nell’esprimere soddisfazione per l’impegno concreto in termini economici della Ministra Messa, ha posto l’attenzione su alcune criticità che devono ancora trovare risposte.
L’Atto di indirizzo, il sistema delle Relazioni sindacali, il DdL sul pre-ruolo, l’incertezza sulle modalità di utilizzo dei 50 mln di euro previsti in Legge di bilancio 2022, sono stati i temi che abbiamo portato all’attenzione della Ministra.
Infatti, come già rappresentato l’atto di indirizzo, alla base di partenza per il rinnovo del CCNL, lo consideriamo un arretramento ed è per noi necessario predisporre gli strumenti e gli interventi necessari per rendere il prossimo CCNL un reale passo in avanti nel rafforzamento e nello sviluppo dei nostri settori.
Abbiamo ricordato come anche la Ministra nel suo atto di indirizzo evidenziasse la necessità di procedere all’individuazione di risorse aggiuntive per innalzare le retribuzioni e il trattamento accessorio del personale; di come evidenziasse, giustamente, la necessità di superare i limiti vigenti al salario accessorio per dedicare risorse aggiuntive alla contrattazione decentrata, da utilizzare per riconoscere professionalità competenza impegno e responsabilità.
Peccato che chi avrebbe dovuto ascoltare e provvedere abbia considerato sufficiente lo 0,55 % del monte salari 2018 come limite di spesa per il nuovo ordinamento professionale e di poter incrementare esclusivamente e in modo facoltativo dello 0,22% del monte salari 2018 le risorse aggiuntive al fondo.
Abbiamo chiesto di porre particolare attenzione ai 50 mln di euro previsti dalla Legge di bilancio 2022, che allo stato attuale sembrano essere nella disponibilità discrezionale delle amministrazioni e su questo tema, la Ministra, ha dichiarato che si adopererà affinché queste risorse siano destinate alla contrattazione integrativa.
In attesa che la Ministra faccia passi formali e concreti, la UIL vigilerà e continuerà a chiedere che le risorse vengano rese disponibili alla contrattazione integrativa.
Abbiamo ribadito la necessità di individuare soluzioni innovative sui sistemi di classificazione professionale sia per l’Università che per gli EPR.
Anche sul disegno di legge su pre-ruolo abbiamo rappresentato che pur stralciando la parte che riguarda la ricerca la UIL chiederà, con forza al Ministero e anche al Governo, una delega per la modifica della 218 in cui poter inserire regole chiare e forme di salvaguardia per tutto ciò che oggi consente condizioni più favorevoli e migliorative del sistema di reclutamento.
Le risorse destinate alle Università dal piano straordinario serviranno anche a coprire i conti dei nuovi profili previsti con il contratto di ricerca e del tecnologo a tempo indeterminato il cui trattamento economico non dovrà essere inferiore a quello spettante alla categoria EP, il cui Fondo è già oggi in forte sofferenza.
Non abbiamo ricevuto risposta alla nostra richiesta di chiarimento se laddove nell’atto di indirizzo si fa riferimento al “personale delle aziende ospedaliere “va inteso come riferibile a tutto il personale delle aziende ovvero soltanto a quello universitario”.
Insoddisfacente il nuovo modello delle relazioni sindacali, lontano anni luce da quello richiamato anche nel Patto per il lavoro già controfirmato dalle OO.SS. e dal Governo prevede un rafforzamento della partecipazione delle OO.SS. alla nuova organizzazione del lavoro.
Anche la Ministra richiamava nel suo atto ad un ampliamento delle materie oggetto di confronto a livello nazionale e di singola istituzione e di definire gli ambiti riservati alla contrattazione sindacale in materia di organizzazione delle strutture e dei servizi
La realtà è che ci siamo trovati a leggere un atto di indirizzo che esplicitamente esclude anche in sede di contrattazione collettiva le materie relative all’organizzazione degli uffici, le misure inerenti alla gestione del rapporto di lavoro, l’articolazione dell’orario di lavoro nonché l’organizzazione del lavoro nell’ambito degli uffici
Quindi un impoverimento delle materie di contrattazione.
Queste le criticità denunciate.
La Segreteria Nazionale