sabato 21 Dicembre 2024

Università di Catania: Comunicato stampa del Segretario Regionale

“DOPO L’ERA DELLA SVENDITA MESSA IN ESSERE DALL’EX RETTORE RECCA SI ACUISCE LO SCONTRO FRA UNIVERSITARI E DIPENDENTI DELL’EX AZIENDA OSPEDALE VITTORIO EMANUELE.
LA UIL RUA AVEVA PREVISTO TUTTO E (RI)LANCIA LA SUA PROPOSTA.”

Quando vi sono di mezzo i diritti e la serenità dei lavoratori, ma soprattutto la salute della popolazione, non vorremmo mai dire “lo avevamo detto”. Tuttavia, al fine di valutare le azioni e le reazioni dei soggetti interessati, non bisogna dimenticare il recente passato relativo al folle accorpamento dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico ( ex a gestione diretta) con l’Azienda Ospedaliero Universitaria mista Vittorio Emanuele.

Era l’ottobre del 2007 quando abbiamo lanciato il primo allarme alle prime voci che ventilavano l’accorpamento delle due Aziende. Dicemmo subito che si trattava di una follia poiché costringeva ad una convivenza forzata due strutture che avevano compiti e obbiettivi istituzionali profondamente diversi. Siamo rimasti assolutamente inascoltati.

Ancora nel settembre del 2008, allorché la regione previde l’accorpamento dei tre Policlinici siciliani con altrettante Aziende Ospedaliere, a Catania, ad eccezione della UIL RUA, non si sollevò nessuna voce contro, anzi, tutti, compresa buona parte dell’Accademia e degli operatori della Sanità ne “condivisero” l’operazione. La verità è che ognuno pensava di controllare l’altro traendone benefici in termini di “governo e clientela”. Già il Governatore insediava i propri uomini mentre il Rettore pensava alla svendita, persino, del personale.

Nel febbraio del 2009 denunciammo il “colpevole silenzio” dei Rettori siciliani nei confronti della questione policlinici. Reazioni zero.

Ma mentre a Palermo e Messina le Università riuscivano ad evitare la fusione con le altre Aziende, a Catania si consumava il vergognoso inciucio che noi definimmo “incesto amministrativo”.

Ci siamo trascinati fino ad oggi con reciproche accuse e stravaganti operazioni di bilancio mentre la qualità delle prestazioni si abbassava vistosamente in entrambi i fronti. – La colpa ?: è sempre dell’altro – .

E ora che l’Università, per voce del nuovo Rettore Pignataro, cerca di riconquistare la dignità perduta ecco sollevarsi gli interessi più insani; primariati quanti a te quanti a me, assunzioni chi e dove, e così via. Intanto ricordiamo e rileviamo che circa 300 lavoratori svenduti alla sanità aspettano ancora di essere riportati nei ruoli dell’Università.

Adesso non possiamo non condividere la risposta del Rettore alle tardive prese di posizione del CIMO-Asmd. Certamente il Rettore Pignataro ha il dovere di difendere le prerogative istituzionali dell’Università anche se in alcune realtà l’impresa non è semplice.

Per quanto ci riguarda noi della UIL RUA ribadiamo, ancora una volta, che il ruolo di formazione, ricerca e assistenza demandata all’Università non è compatibile con gli obbiettivi esclusivi di assistenza che competono alle Aziende Ospedaliere e perciò alla Regione.

Abbiamo cercato di spiegarlo all’Assessore Borsellino ma ancora non si è degnata di ricevere le OO.SS. dell’Università, nonostante le ripetute richieste d’incontro.

Allora la questione è molto semplice: il Policlinico Universitario di Catania, così come quelli di Palermo e Messina, deve svolgere il ruolo assegnatogli dalla legge 517/99, ancora in vigore, e l’ex Vittorio Emanuele, anche per la sua antica storia in seno alla città, deve fare buona assistenza e trasferire le proprie divisioni nel costruendo nuovo San Marco di Librino. Ognuno, se capace, faccia quello che sa fare meglio, e ogni forma di eccellenza, da qualunque parte viene, sarà certamente bene accetta dalla popolazione catanese.

Poi, se si crea un’auspicata sinergia con le forze politiche e di governo della Città, negli spazi dell’ex OVE potrà nascere quel grande campus universitario, di cui tanto si parla, integrato con un poliambulatorio capace di soddisfare i bisogni sanitari della Città.

Non c’è più tempo per le liti. E’ cambiato il governo della Regione, è cambiata la guida dell’Università, sta cambiando il governo di Catania e perciò ci sentiamo di lanciare un forte appello, prima alle altre Organizzazioni Sindacali di categoria e confederali e poi a tutte le forze di governo: uniamoci tutti per dividere le due ex Aziende e ad ognuno si dia la possibilità di dimostrare le proprie capacità professionali.

E la neo Scuola di Medicina non abbia più alibi per tornare a raggiungere quei livelli che la storia dell’Università catanese merita.

Noi per primi ci impegniamo a trovare, unitamente alla UIL FPL e alla Confederazione Regionale UIL, ogni forma d’intervento per raggiungere questo obbiettivo.

Se questa nostra proposta non sarà raccolta vorrà dire che continueremo a essere una voce solitaria in un mondo nel quale assumono priorità interessi inconfessabili a danno dei poveri malati.

Solo per promemoria alleghiamo le nostre citate precedenti note del 2007, 2008 e 2009.

Il Segretario Regionale

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