domenica 30 Giugno 2024

Università di Siena: La UIL ritiene la proposta del contratto integrativo 2012 una inutile provocazione

Venerdì 15 Feb si è svolta una assemblea del personale dell’Università di Siena indetta da UIL RUA, CISAPUNI e CISAL sulla proposta del contratto integrativo anno 2012  dell’Università di Siena.

Nel corso dell’assemblea è stata espressa la difficoltà dei lavoratori che da 25 mesi sono senza una parte fondamentale del  trattamento economico, con l’azzeramento del salario accessorio.

La UIL ritiene l‘accelerazione delle trattative da parte dell’Ateneo pretestuosa e strumentale, tesa a dimostrare al giudice –  visto l’approssimarsi dei giudizi sugli innumerevoli ricorsi che stanno per arrivare all’Università per l’indebito taglio – che il 2011 può passare “in cavalleria” e che il conflitto è in parte rientrato. L’eventuale accordo permetterebbe infatti di ridurre formalmente il contenzioso, lasciando il 2011 alla mera decisione del Giudice.

La UIL ha espresso contrarietà in ordine alla procedura scelta dalla Amministrazione di provare a proporre un accordo per il 2012, procedura che  ignora  e “salta” completamente un anno di contrattazione, il 2011.

Ufficialmente le risorse dell’anno 2011 sono destinate a recuperare il presunto debito accertato dal MEF, scaricando i costi di una cattiva gestione sulle spalle dei lavoratori che non ne hanno nessuna responsabilità.

Riteniamo che il mancato pagamento dei compensi anno 2011  dell’Università sia tra le altre cose una lesione del diritto sancito dall’art.36 della Costituzione: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro…”.. In questo caso invece la retribuzione 2011 non ha adeguatamente remunerato la prestazione chiesta e resa, negando una parte di salario concordata e finanziata per contratto pubblico nazionale. Il fondo, pur definito “accessorio”, è infatti parte fondamentale della retribuzione; quantificato con risorse nazionali all’atto del rinnovo del CCNL, è incomprimibile per la parte delle indennità previste dalla Legge, come sancito dal MEF che infatti aveva invitato l’amministrazione ad erogare le indennità.

La retribuzione accessoria finanziata a livello nazionale  non è a nostro avviso nella disponibilità di nessun organo, né interno di gestione nè esterno di controllo; tantomeno può essere utilizzato per pagare “cambiali” firmate da qualcun altro!

Il salto di un anno di contrattazione è quindi inaccettabile, e come UIL riteniamo che in mancanza di un accordo nuovo continui ad applicarsi quello precedente, come previsto dall’Art.5 c.4 ccnl: “I contratti collettivi integrativi in vigore conservano la loro efficacia giuridica ed economica fino alla stipulazione dei successivi contratti collettivi integrativi.”  Su questo punto sarà il Giudice a doversi esprimere, visto che l’Amministrazione non è di questo avviso e sta infatti provando ad avviare il confronto su un nuovo anno, il 2012, diverso dal 2011.

Il solo accordo previsto per l’anno 2011 è relativo al lavoro straordinario, le cui risorse, non spese interamente, verrebbero riversate sul Fondo 2012

La proposta sul Fondo 2012, per quanto riguarda le risorse, è ancora presuntiva e provvisoria: il Fondo totale ammonta a 1.286.595,61 ma è in fase di rideterminazione per le cessazioni intervenute. A questi andranno ancora detratti 600.000€ per debito MEF, ed aggiunte 211.000€ di risorse  non utilizzate di risorse dello straordinario 2011. Insomma le risorse per l’anno 2012 sono tutt’altro che certe! Quindi il tentativo di fare un accordo si fonda su basi ambigue e tutt’ora indeterminate, ed indica a nostro avviso una volontà politica di condizionare in qualche modo il giudizio dei giudici.

Altre problematiche sono relative alla retroattività del contratto, che modifica l’organizzazione del lavoro, prevedendo nuove attività e cancellando di fatto quelle  già svolte e per le quali era attesa dai lavoratori la conseguente retribuzione.

La proposta, infatti, prevede il pagamento di posizioni organizzative con effetto dal 1° gennaio 2012 quando gli incarichi hanno avuto decorrenza 1° novembre. Si vanno, quindi, a remunerare retroattivamente posizioni non ricoperte ad evidente danno di quanti hanno svolto le proprie mansioni legate alla organizzazione precedente senza che l’Amministrazione abbia chiesto di interrompere quanto richiesto, in conseguenza dei precedenti contratti integrativi. Inoltre l’accordo viola il Regolamento per l’individuazione dei criteri di organizzazione degli uffici e dei servizi centrali di ateneo e per l’attribuzione delle posizioni funzionali di maggiore rilevanza, che prevede l’emanazione di un avviso pubblico e di una selezione per il conferimento degli incarichi.

Indicare al personale che si cambiano ora – nel 2013 – le regole dell’anno 2012 è una proposta non accettabile. Riteniamo cosa ovvia che l’innovazione del processo organizzativo, conseguente ad un nuovo contratto integrativo, debba entrare in vigore successivamente alla data della sottoscrizione, in modo che il personale possa adeguare la propria attività rispetto al nuovo modello organizzativo. Invece pare che l’Ateneo non la pensi così, intendendo modificare le regole del gioco addirittura a partita finita!

L’assemblea dei lavoratori ha condiviso le motivazioni della UIL, che si è chiaramente espressa ritenendo irricevibili le proposte dell’Amministrazione; è però necessario continuare a  seguire l’iter della proposta per il rinnovo del contratto integrativo cercando soluzioni per il futuro dell’Ateneo.

Una soluzione a questo punto è necessaria, ma dopo 25 mesi sarebbe naturale pretendere ed attendere una proposta dignitosa per i lavoratori di Siena

Mario Finoia
Segretario UIL RUA Toscana
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