Cosa è previsto: semestre filtro, cfu, graduatoria nazionale
La riforma dell’accesso alle facoltà di medicina, chirurgia, odontoiatria e medicina veterinaria è legge. Dopo il via libera di fine novembre del Senato, è arrivata anche l’approvazione della Camera. Spetterà al Governo con successivi decreti legislativi, da adottarsi entro un anno dall’approvazione, disciplinare le modalità tecniche di revisione dell’accesso.
Allo stato attuale sembrerebbe che l’unico vero punto fermo della riforma sia quello dell’abolizione del famigerato “quizzettone”, nelle sole università statali, sostituito da un c.d. “semestre filtro” durante il quale gli aspiranti camici bianchi dovranno conquistare la vetta di una graduatoria finale di merito, stilata sulla base dei voti conseguiti, per poter proseguire i corsi di studio.
Condividiamo pienamente le ragioni ispiratrici di questa tanto attesa riforma, ma nutriamo dubbi sulla sua effettiva risolutività.
La presentazione della legge da parte della Ministra Bernini lascerebbe intravedere una rivoluzione senza precedenti in grado di incidere positivamente sul problema dei nostri giovani costretti ad “emigrare” per poter accedere a questi corsi, su quello dei costosi corsi preparatori ai test e su quello della tenuta degli atenei all’impatto numerico derivante dell’abolizione del c.d. “numero chiuso”.
Aspettiamo l’uscita dei decreti governativi per ponderare in scienza e coscienza l’effettiva portata di tale paventata rivoluzione, pur rimanendo dell’idea che non sarà certo il procrastinare di sei mesi lo sbarramento in ingresso a risolvere l’annosa questione.
Se è infatti chiaro che gli aspiranti medici dovranno conseguire nel primo semestre tutti i cfu comuni alle materie dei diversi corsi di studio interessati dalla riforma, non scorgiamo altrettanto lumen in merito alle materie sulle quali saranno chiamati a confrontarsi e con riguardo ai metodi di svolgimento dei relativi esami che dovrebbero assicurare “pari condizioni di valutazione”. Forse altri quiz?
La nostra posizione, in qualità di Organizzazione Sindacale che rappresenta i Settori dell’Alta Formazione è certamente quella di favorire la piena accessibilità di tutti i corsi di studio offerti da nostri atenei, nella consapevolezza però che tale accessibilità debba necessariamente essere “governata” adeguatamente oltre che conciliata con la sua reale sostenibilità per gli Atenei in termini economici e organizzativi e con le esigenze del SSN.
Ebbene, una delle più grandi sfide per il futuro di questo paese è proprio quello di garantirne uno alle giovani generazioni, non solo nel percorso lavorativo, ma anche durante il percorso di formazione che spesso lo precede.
Sempre al fianco delle Persone, delle Giovani, dei Giovani, delle Lavoratrici e dei Lavoratori.
Vi terremo come sempre aggiornati.
La Segreteria Nazionale