Il 5 luglio siamo stati convocati per una audizione alla Commissione VII Cultura della Camera in riferimento allo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante “regolamento per il conferimento dell’abilitazione scientifica nazionale per l’accesso al ruolo dei professori universitari”.
L’audizione alla Camera, che ha avuto brevissima durata per ragioni istituzionali, succedeva di pochi giorni a quella già avvenuta sullo stesso argomento al Senato il 28 giugno, che è avvenuta con tempi ben più ampi consentendo un confronto meno serrato.
Sul testo predisposto originariamente dal MIUR erano già intervenute diverse osservazioni da parte del Consiglio di Stato, cui il MIUR aveva replicato senza però soddisfare del tutto il CdS; infatti in successivo parere il Consiglio replicava in diversi punti che l’accoglimento dei rilievi nuovamente riproposti diventava condizionante per ottenere il parere favorevole del Consiglio stesso.
I pareri del Consiglio sono stati condivisi da tutte le OO.SS. presenti, con qualche differenza per quanto riguarda l’obbligo di fornire esclusivamente in via cartacea le pubblicazioni.
I contributi forniti dalle OO.SS. pur nella ristrettezza dei tempi sono stati di ampio respiro, mettendo in evidenza ad esempio che il testo predisposto non solo lascia irrisolte problematiche vecchie (esclusione del personale tecnico scientifico dipendente delle Università) ma ne crea altre nuove e di dubbia legittimità (divieto di ricandidarsi se esclusi).
La UIL RUA ha in particolare ritenuto di concentrare il proprio “focus” su una valutazione di fatto trasversale a più punti del decreto, ovvero la necessità di assicurare maggior trasparenza a tutte le procedure previste dal decreto.
Iniziando infatti dalla necessità di rendere pubblici i titoli e le pubblicazioni dei candidati, ha evidenziato la stessa carenza di trasparenza per quanto riguarda la qualificazione dei Commissari , le procedure di nomina dei componenti le stesse commissioni – allo scopo di garantire qualificazione e coerenza dei Commissari rispetto alle discipline e/o ai candidati -, rappresentando la esigenza di evitare ogni decisione monocratica da parte del Direttore Generale del MIUR.
La stessa impellenza di trasparenza si rileva nelle procedure per l’individuazione di componenti la Commissione di valutazione ove provenienti dall’estero, per i noti problemi di equiparazione di competenze e titoli, oltre che nella poca comprensibilità delle ragioni per le quali nel decreto è prevista la possibilità di acquisire pareri “pro-veritate”, che non possono sostituire né risolvere dubbi di legittimità.
A nostro avviso il testo lascia irrisolti – anzi per molti versi rischia di riproporre o favorire nuovamente – proprio le modalità e procedure che nel tempo hanno portato le Università a diventare facile bersaglio per quanti si applicassero ad evidenziare gli alberi genealogici e/o le carriere fulminanti di alcuni a scapito del lavoro dei più, ponendo le istituzioni in situazioni di estrema debolezza e consentendo di giustificare come “riforma” la legge Gelmini sulla quale abbiamo già avuto modo di esprimere il nostro forte dissenso
In allegato il documento consegnato alla Commissione Cultura della Camera.
La Segreteria Nazionale UIL RUA
Allegato: Testo consegnato alla Camera