Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ha firmato il decreto con i criteri e i parametri per la valutazione dei candidati all’Abilitazione Scientifica Nazionale, titolo necessario per poter insegnare all’Università. La procedura di Abilitazione, prevista dalla riforma dell’Università del 2010, è in fase di revisione per semplificare e migliorare tempi di svolgimento e procedure di selezione.
“Stiamo lavorando – sottolinea il Ministro Stefania Giannini – per poter partire con la nuova tornata questa estate. A marzo abbiamo approvato in Consiglio dei Ministri il nuovo regolamento per lo svolgimento dell’Abilitazione con l’introduzione della procedura a sportello – d’ora in poi la domanda si potrà presentare in qualsiasi momento dell’anno – e con la revisione delle modalità di sorteggio delle commissioni per garantire una maggiore rappresentatività dei settori disciplinari. Questo decreto rappresenta un’altra tappa di avvicinamento per far ripartire le procedure di Abilitazione con regole semplificate e tempi più certi di svolgimento”.
In particolare, il decreto firmato oggi dal Ministro, che ora dovrà passare il vaglio della Corte dei Conti, stabilisce:
– il numero massimo di pubblicazioni che ciascun candidato può presentare per ottenere l’Abilitazione: da 10 a 16 a seconda dell’area disciplinare e della fascia di docenza per cui si concorre;
– i titoli validi ai fini dell’Abilitazione. Oltre al raggiungimento obbligatorio di almeno due degli indicatori di impatto della produzione scientifica, dovrà essere dimostrato il possesso di almeno altri tre titoli, tra i quali: l’organizzazione o la partecipazione come relatore a convegni di carattere scientifico in Italia o all’estero, la responsabilità scientifica di progetti di ricerca nazionali e internazionali, incarichi di insegnamento o ricerca presso atenei o istituti di ricerca esteri, responsabilità di studio e ricerche affidati da qualificate istituzioni pubbliche o private, il conseguimento di premi e riconoscimenti per l’attività scientifica, inclusa l’affiliazione ad accademie di riconosciuto prestigio nel settore, i risultati ottenuti nel trasferimento tecnologico in termini di partecipazione alla creazione di nuove imprese, sviluppo, impiego e commercializzazione di brevetti;
– i criteri e i parametri per la valutazione dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche. Nel caso delle pubblicazioni, peseranno, fra l’altro, l’originalità, il rigore metodologico, il carattere innovativo, la qualità in rapporto al panorama nazionale e internazionale, nonché la collocazione editoriale dei prodotti scientifici presso editori, collane o riviste di rilievo nazionale o internazionale. Gli indicatori per verificare l’impatto della produzione scientifica sono stati meglio definiti specificando, ad esempio, l’arco temporale in cui le opere devono essere state pubblicate;
– le modalità di accertamento della qualificazione scientifica degli aspiranti commissari, con un innalzamento dei parametri di selezione rispetto al passato.