Si è svolto oggi 13 luglio l’incontro con la CRUI ed il CODAU inerente la metodologia per la costituzione dei fondi per il salario accessorio alla luce della circolare n.16 del MEF.
In particolare si è discusso se le risorse, che derivano dal differenziale tra le posizioni economiche rivestite e quelle iniziali della categoria di appartenenza del personale cessato – e che come è noto per contratto sono destinate a finanziare le PEO (progressioni economiche orizzontali) – debbano essere ricomprese nel fondo del salario accessorio oppure costituite in una sorta di fondo “a parte”.
La UIL RUA ha affermato in maniera perentoria che al di là dei tecnicismi più o meno interessanti deve essere garantito dalle Università (Rettori e Direttori Amministrativi o Generali) che i differenziali economici del personale che cessa dal servizio siano comunque integralmente destinati a finanziare nuove PEO di cui sopra, senza sconti.
La UIL RUA ha inoltre precisato di ritenere che le progressioni economiche possano essere comunque acquisite sia dal punto di vista giuridico che economico, perché non varia la spesa complessiva del personale. Ha continuato affermando che anche qualora le PEO fossero acquisibili solo da un punto di vista giuridico non è ipotizzabile che le risorse corrispondenti vengano bloccate e rese quindi inutilizzabili fino al momento dell’acquisizione completa, ovvero con un ritardo di anni, mentre potrebbero essere utilizzate per corrispondere indennità con caratteristiche di premialità e merito, ad esempio proprio a coloro che hanno vinto le PEO. Ha chiesto ai Rettori di intervenire in questo senso.
Infine la UIL RUA ha sollecitato la CRUI ed il CODAU affinchè possano ottenere dal Tesoro che la quota di decurtazione del salario accessorio a seguito di cessazioni possa essere calcolata solo sulla parte “disponibile” delle risorse stesse, con esclusione quindi di quelle impegnate per le PEO, per l’art. 41, per le responsabilità.
La Segreteria Nazionale