L’incontro, svoltosi nella Sala Volterra della Sede Centrale dell’Ente, non è stato il semplice, quanto doveroso, scambio di saluti tra le OO.SS. ed i nuovi vertici del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
La riunione del 17 u.s. ha, infatti costituito l’occasione per un primo significativo confronto dei rispettivi punti di vista e nella condivisione della delicatezza della fase attuale e del ruolo strategico che il CNR può e deve avere per un rilancio di tutto il sistema di Ricerca e Sviluppo del Paese.
Il Presidente del CNR, prof. Massimo Inguscio era accompagnato dal Direttore Generale (facente funzioni) dott. Massimiliano Di Bitetto e dal prof. Tommaso Edoardo Frosini, insigne costituzionalista e neo-designato nel Consiglio di Amministrazione dell’Ente. A quest’ultimo il Presidente, per la delicatezza del compito e le alte competenze giuridiche, affiderà un ruolo importante nel rapporto con le OO.SS.
Il Presidente ha espresso la convinzione che si sta prospettando per il maggior ente scientifico nazionale l’occasione per ritornare a svolgere una funzione di guida per il rilancio della ricerca pubblica in ambito nazionale ed internazionale e per restituire alla comunità scientifica la centralità e la considerazione che ad essa sono dovute da parte dei Governi e della politica.
In questo processo il CNR deve riconquistare il ruolo di protagonista primario in un rapporto sinergico con gli indirizzi di politica scientifica del Governo.
Il prof. Inguscio ha condiviso con le OO.SS. la preoccupazione per i perduranti ritardi dello sviluppo scientifico del nostro Mezzogiorno, nonostante i massicci ed annosi interventi, a cominciare dalla destinazione di gran parte dei Fondi Strutturali UE. Tema questo che richiederà una particolare attenzione ed un rinnovato impegno da parte dell’Ente, a livello centrale e nei singoli territori.
Molto importante sarà il passaggio legato all’attuazione da parte del Governo e del Parlamento della delega di cui all’art.13 della Legge Madia (L. n.124/2015), per la quale i Presidenti degli EPR hanno già sottoposto all’attenzione del Parlamento le proprie specifiche proposte.
Il Presidente ha comunicato che sono in preparazione i relativi decreti dai quali la comunità scientifica e tutta la rete di ricerca attendono una forte operazione di semplificazione normativa e di valorizzazione della specificità e del ruolo della ricerca pubblica extra-universitaria (riduzione dei vincoli normativi che rallentano le procedure con una diretta ricaduta sui costi della burocrazia e sulla sua efficienza). Nel contempo egli ha annunciato la possibile emanazione di un provvedimento sulla nuova governance del sistema di R&S e dunque rinnovati interventi riguardanti gli Enti Pubblici di Ricerca.
Un concetto ed una convinzione sono risultati centrali nella esposizione del prof. Inguscio: se il CNR saprà accompagnare alla necessaria azione di razionalizzazione complessiva una propria capacità di presenza e di iniziativa progettuale negli ambiti in cui l’Ente potrà esprimere le sue grandi potenzialità scientifiche esso potrà avere la forza, e la credibilità, per chiedere, con successo, di assorbire le ulteriori ed aggiuntive risorse indispensabili soprattutto per lo sviluppo di tutto il personale, per il nuovo reclutamento e per la valorizzazione delle professionalità già operative.
Accanto alla previsione della creazione di un proprio staff con competenze scientifiche, il prof. Inguscio ha sottolineato come la nomina del nuovo Direttore Generale, dott. Di Bitetto, pur con il compito di garantire la necessaria continuità dell’azione amministrativo-gestionale, potrà significare, nella divisione dei ruoli tra indirizzo scientifico e gestione, un rinnovato impulso per tutta la organizzazione del CNR e recuperare i ritardi accumulati.
Le OO. SS. nei loro interventi, pur manifestando la condivisione di fondo sugli obiettivi, hanno sottolineato lo scostamento purtroppo ancora troppo forte che esiste tra promesse, programmi e progetti e la realtà effettiva. Questa distanza riguarda soprattutto la insufficienza ed anche una spesso cattiva allocazione delle risorse finanziarie che caratterizza non solo il CNR ma tutta la realtà del sistema degli Enti Pubblici di Ricerca, a cominciare dalla progressiva erosione dei Fondi di Finanziamento Ordinario.
Gli Enti trovano ancora grande difficoltà a vedere riconosciuta dai Governi, compreso quello attuale, la loro fondamentale missione e soprattutto sono sovraccaricati e compressi da vincoli assurdi ed insostenibili in ambito pubblico. Ostacoli normativi che hanno sostituito alle aspettative di autonomia e di specificità una omologazione progressiva ai grandi apparati burocratici, dunque indirizzando il sistema pubblico della Ricerca nella direzione opposta a quelli che erano gli obiettivi delle iniziali riforme degli anni ’80 e ’90.
Ad avviso della UIL-RUA bisognerà, quindi, ripartire dalla comune consapevolezza – vertici del CNR ed OO.SS. – di queste difficoltà di fondo e dalla volontà di sviluppare, fin dai prossimi giorni, un grande lavoro:
– per ridare centralità al tema della specificità e dell’autonomia del CNR e di tutti gli EPR a cominciare dall’attuazione della delega ex. art.13 (Legge Madia) in modo da farne l’occasione per una “legislazione di sostegno” che tuteli la unitarietà della organizzazione del lavoro e superi i vincoli normativi che riducono o addirittura impediscono il nuovo reclutamento e lo sviluppo dei percorsi professionali (piante organiche, turn-over, progressioni di carriera ed equa distribuzione delle risorse del salario accessorio);
– per impedire che le scelte compiute, o ancora da compiere a cominciare dalla strutturazione del Comparto, soffochino l’autonomia e la specificità contrattuale di un settore strategico per il Paese, un settore che fin dagli anni ’90 proprio sulla qualità del CCNL ha saputo costruire l’unità delle professionalità e gli strumenti del loro sviluppo ora in gran parte cancellati dagli interventi legislativi susseguitisi dal 2009;
– per accompagnare ai progetti del Governo sul reclutamento (in verità scarsi) vere e nuove risorse in grado sia di dare consistenza vera ai nuovi ingressi e soprattutto di portare finalmente a compimento, così come sta avvenendo in gran parte per il mondo della Scuola, una operazione di generale e progressivo inserimento in ruolo del precariato esistente anche perché i progetti “sulla ricerca che ancora non c’è” non dovranno ostacolare bensì accompagnarsi positivamente all’impegno a garantire “la ricerca che c’è”;
– per rafforzare le troppo sfilacciate ed inefficienti relazioni sindacali interne all’Ente in modo da superare da subito i ritardi accumulati, utilizzare con efficienza ed efficacia tutte le opportunità offerte dalle risorse e dagli accordi già in essere a cominciare dalla proroga dei contratti a T.D. in scadenza, dall’applicazione degli Artt. 53 e 54 e dal reclutamento oltre la chiusura delle cosiddette “code contrattuali”.
Su questi ultimi punti le OO.SS. hanno chiesto agli interlocutori dell’Ente la fissazione e la calendarizzazione di incontri immediati. Il Presidente ha garantito il suo impegno e quello del Direttore Generale e del prof. Frosini per accogliere, con la maggiore speditezza possibile, questa istanza del sindacato.
Il Segretario Generale UIL-RUA
Sonia Ostrica