mercoledì 15 Gennaio 2025

ENEA: Lettera ai gruppi parlamentari della Camera dei Deputati

enea sedeEgregi O.li Rappresentanti della Camera dei Deputati,

Con la presente le scriventi OO.SS., FLC CGIL, FIR CISL, UILRUA e ANPRI intendono informarvi che a livello unitario è stato convocato per giovedì 26 c.m. dalle ore 9,30 un presidio dei lavoratori dell’ENEA a Piazza Montecitorio.
Si tratta di una iniziativa per sensibilizzare Commissioni e Gruppi Parlamentari sulla grave situazione dell’ente commissariato da 7 anni e riaffermare la contrarietà verso ogni ipotesi che penalizzi il ruolo e l’autonomia della ricerca, mortificando le competenze scientifiche e le potenzialità dell’ENEA.

Le scriventi organizzazioni sindacali, conformemente a quanto già affermato nella recente Audizione da FLC CGIL FIR CISL e UILRUA presso la Commissione sulle Attività Produttive della Camera e contestualmente alla mobilitazione nazionale in difesa della ricerca pubblica, del suo contratto, del blocco delle assunzioni, per la stabilizzazione del precariato, ribadiscono l’impegno a difesa del ruolo dell’ENEA e chiedono alle rappresentanze parlamentari un impegno sostanziale per dare un assetto coerente al secondo ente di ricerca italiano.
L’ENEA opera in settori delicati e strategici per il Paese, in cui si scontano evidenti ritardi tecnologici e assenza di visioni strategiche, mentre quasi tutti gli altri soggetti internazionali riconoscono, com’è noto, a questi settori una priorità assoluta. Gli accenni di ripresa esistenti saranno più credibili se accompagnati da una svolta in tema di innovazione. L’ENEA può dare in questo contesto un contributo di rilievo, se messa in condizione di operare, superando l’indifferenza della politica che la costringe ad un commissariamento da sette anni, a tagli persistenti che rendono precaria anche l’attività ordinaria, a tentativi, supportati anche dall’attuale vertice, di limitarne l’autonomia tipica degli enti di ricerca, per andare verso una ministerializzazione e un controllo politico delle attività.
Le scriventi OO.SS. riaffermano, pertanto, che il modello organizzativo per un rilancio credibile è quello che vede l’ENEA non isolata e pedina ministeriale, ma proficuamente inserita nella rete di tutti gli EPR, secondo una regia complessiva e comune a tutti gli Enti, non preda di interessi di lobby, burocrazia ministeriale e scalate carrieristiche.
Come affermato anche dal Presidente della Repubblica, il ruolo della ricerca non è un lusso, ma è essenziale per recuperare i ritardi del Paese. Oggi la ricerca finalizzata in ENEA vuol dire capacità di interazione e coinvolgimento diretto con gli altri soggetti anche a livello internazionale, Università, imprese, laboratori, territori.
Nel XXI secolo va avanti chi riesce a fare squadra, mentre la recente riorganizzazione che si sta attuando in Enea, e sulla quale permangono anche forti dubbi di legittimità, prevede un approccio tutto verticistico/aziendalista che, oltre ad estraniare l’ente dal modello che è proprio degli Enti di Ricerca, ridimensiona nei fatti l’Ente, il quale ha proprio nella interdisciplinarità un suo tradizionale punto di forza. Il modello di “un uomo solo al comando” è sempre deleterio, ma nelle comunità scientifiche che interagiscono con altre similari è ancora più negativo e se prolungato nel tempo può portare anche a distorsioni. Vogliamo infatti segnalare come sul riordino, in fase di attuazione all’ENEA, erano state fatte specifiche precisazioni dal Viceministro del Mise, ora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, l’O.le De Vincenti, che sono state puntualmente disattese. Si vedano i verbali della Camera, della seduta del 22 marzo scorso, dove si chiariva che il processo di “efficentamento” dell’Ente messo in atto dall’attuale Commissario, non sarebbe stato un riordino complessivo, senza regole, ma sarebbe consistito in azioni mirate di efficientamento e semplificazione, soprattutto per dare maggior peso alle competenze scientifiche, attraverso “procedure di comprovato merito”, da realizzare attraverso processi partecipativi. A garanzia di ciò, secondo il Viceministro, i criteri dovevano “essere concordati con le OO.SS”. Bene, non solo ciò non è avvenuto, ma tutte le OO.SS presenti in ENEA, come la maggioranza del Personale, per la prima volta, hanno espresso critiche sul processo attivato.
A conferma dell’assenza di un percorso partecipativo e dell’approccio autoritario dato al processo di riordino, messo in atto dal Commissario, vi è anche il difficile stato delle relazioni sindacali nell’ENEA, dove non si riesce a chiudere un accordo sul salario accessorio in quanto il Commissario intende introdurre elementi distorcenti estranei alla legge e al dettato del contratto nazionale degli EPR in vigore.
Si pensi che l’ENEA è l’unico ente europeo in cui è assente un Consiglio Scientifico e dove i laboratori, che dovrebbero essere il motore di un rilancio, sono declassati e i loro Responsabili hanno deleghe limitate, nelle declaratorie recenti, a solo “controllo del personale e fare proposte al vertice”!
Siamo critici verso l’idea di riordino che si sta realizzando all’ENEA, fatto sempre più di management, di azienda e fatturati operativi, ma sempre meno di ricerca, di autonomia, di strategie per il paese e di competenze scientifiche da valorizzare.
A suffragare il merito di quanto detto sopra, ricordiamo che è stato recentemente approvato al Senato l’emendamento 3.0.500 (Testo 2) al DDL 1676 sulla Green Economy riguardante la riforma dell’ENEA. Ebbene, nel testo in questione non si fugano i dubbi sul rischio di una deriva che vede progressivamente l’ENEA fuori dalla ricerca. Per questo le OO.SS. chiedono a Commissioni e Gruppi Parlamentari della Camera di adoperarsi per la modifica dell’emendamento, che sarà in discussione proprio nei prossimi giorni, sostituendo anche il termine “Agenzia” con quello di “Ente”; inserendo fra gli Organi dell’ENEA il Consiglio Scientifico con una componente elettiva e garantendo che il processo di riordino dell’ENEA sia comunque nella direzione di una governance unitaria della ricerca pubblica. .
Anche per questo le scriventi OO.SS. chiamano alla mobilitazione i lavoratori: per rivendicare l’uscita immediata dall’inaudito commissariamento e una scelta di qualità per il nuovo vertice; per sbloccare finalmente il contratto nazionale dopo 6 anni, nonché quello integrativo fermo da 4 anni!

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