I dipendenti ENEA interessati dall’ennesima “manutenzione organizzativa” della lunga gestione commissariale, hanno trovato al rientro dal “ponte pasquale” l’annunciata sorpresa (vedi nostro comunicato del 17 aprile u.s.) sotto forma di lettera nella quale gli è stata comunicata la loro diversa collocazione lavorativa a far data dal 1 maggio.
La dovuta informazione preventiva alle OO.SS. è stata completamente elusa, abbiamo ricevuto, infatti, soltanto un allegato frazionato in tre parti, trasmesse a distanza di circa ventiquattro ore l’una dall’altra e relativo ad una disposizione già adottata dal Commissario una decina di giorni prima.
Possiamo immaginare che evidentemente, c’era chi aveva fretta di concludere tutto in un periodo nel quale gran parte del personale ha deciso di prendersi un po’ di riposo approfittando delle chiusure dei centri e dei ponti, periodo che sicuramente stimola la fantasia di chi deve decidere, basti ricordare che l’anno scorso coincise con il “blitz” sui due incarichi dirigenziali, assegnati con una procedura insolitamente rapida a due responsabili di Unità centrali … al terzo, per quanto a nostra conoscenza, la dirigenza l’aveva già assegnata il Giudice.
I dipendenti “coinvolti” nella “nuova manutenzione” sono quelli afferenti all’unità tecnica UTEE e quelli in organico ai servizi del Centro della Casaccia.
Nel primo caso, l’impressione che se ne ricava è che per riuscire a “mettere la sorpresa nell’uovo”, si sia inopinatamente imposta un’accelerazione nella formulazione della proposta organizzativa ai “due consoli reggenti”, con il risultato di qualche “dimenticanza” (?) grave su settori d’attività che escono dalla riorganizzazione dell’unità tecnica penalizzati.
Stando alle declaratorie dei servizi e dei coordinamenti ci risulta inoltre difficile comprendere le ragioni degli evidenti ridimensionamenti di alcuni ruoli e di quella che appare una mortificazione di alcune importanti professionalità… non ci sembra che azioni di questo tipo possano giovare all’Agenzia.
Anche il dichiarato obiettivo di riduzione delle “caselle” non ci sembra raggiunto, anzi stride l’anomalia del raddoppio della “cabina di regia” con la nomina dell’aggiunto di direzione (unicità nelle strutture tecniche), che ci sembra esattamente in contraddizione con lo stesso obiettivo.
Purtroppo registriamo anche più di una lamentela circa il “trasferimento forzoso e a sorpresa” da un servizio all’altro mal digerito da più di un collega.
Nel caso della struttura del centro della Casaccia , sono invece state disattese tutte le precedenti disposizioni commissariali che “traguardavano” ad un’omogeneità nell’organizzazione dei Centri, oggi il maggiore di essi appunto la Casaccia, in virtù delle nuove decisioni, non solo non ha ridotto gli incarichi, ma si ritrova con una struttura diversa da quella di altri centri ed alquanto ridondante, composta da una decina di servizi e ben quattro coordinamenti, utili solo al percepimento o alla conservazione dell’indennità di responsabilità per alcuni colleghi.
Senza che nessuno si sia sentito in dovere di spiegarne il motivo, si è deciso di trasformare qualche servizio, operare una sorta di turnazione per alcuni “secondi livelli”, di allontanare qualche “collega più scomodo” che si era permesso di voler esercitare il proprio ruolo e, di promuovere docili colleghi/e, ai quali sono state assegnate nuove indennità di responsabilità che vanno ad incrementare la spesa già rilevante per questa voce.
La considerazione da fare è una: o le cose andavano bene ed allora era inutile procedere a piccole rivoluzioni interne o andavano male ed allora il primo responsabile è chiaramente chi propose una organizzazione del lavoro e la relativa struttura per attuarla e, a distanza di qualche mese “boccia” l’una e l’altra.
Del resto è sufficiente guardarsi intorno, il degrado nel quale versa la Casaccia rasenta la vergogna ed i servizi al personale hanno raggiunto il minimo storico, non ci sembra difficile capire chi avrebbe dovuto lasciare il “proprio posto” per primo.
In virtù di quanto sopra esposto, riteniamo che sia nel caso di UTEE che in quello di CAS, gli interventi sul personale e sulla struttura, in questo momento, siano inutili ma soprattutto inopportuni.
Siamo impegnati nella tutela dei diritti dei dipendenti che hanno subito le scelte ed i prepotenti capricci di dirigenti nominati nelle aule dei tribunali a cui si concede tutto, di direttori assunti al ruolo di vice re forse per dinastia e di responsabili di struttura scelti “dal mazzo” secondo una consuetudine tutta ENEA.
Se per l’ENEA ci sarà ancora un futuro non si potrà prescindere dall’adozione di procedure concorsuali selettive e serie per la scelta dei responsabili, anche rimettendo in discussione tutta la struttura attuale dalle funzioni centrali ai centri fino alle unità tecniche.
Ricercatori, tecnici e personale amministrativo dell’Agenzia meritano il rispetto che questa ennesima “riorganizzazione” gli nega per il metodo e per il merito.
Rinunciamo volentieri alle intere pagine che sul sito parlano di trasparenza, ci basta semplicemente che venga praticata, occorre ridefinire rapporti chiari tra le persone e soprattutto c’è necessità di scelte condivise , si decida se riaprire, nel rispetto dei ruoli, un dialogo “vero e serio” con i sindacati anche sulle ultime scelte ma, più in generale sul futuro dell’Agenzia o se continuare a far si che, l’incremento esponenziale di arroganza e burocrazia rendano irreversibile il declino dell’ENEA.
UIL RUA
Marcello Iacovelli