sabato 27 Luglio 2024

INAIL: Discriminato il personale della ricerca

INAIL sedeNei quattro anni trascorsi dalla soppressione dell’ISPESL siamo arrivati alla conclusione di essere finiti in un sistema che, nonostante le parole di apprezzamento, ancora non riesce a capire cosa sia un ente di ricerca, e che continua a discriminare i dipendenti di questo settore.
L’ultima dimostrazione di questa discriminazione si vede dalla distribuzione del personale delle sedi centrali (fatta in accordo con i responsabili delle strutture?), che entro settembre prevede di trasferire personale, a volte prossimo alla pensione o con pesanti esigenze familiari, presso altre strutture INAIL.
Infatti, mentre ai dipendenti EPNE è stato proposto un interpello per chiedere in quale struttura essere trasferito, possibilmente mantenendo le posizioni organizzative, al personale della ricerca è stato nominativamente imposto il trasferimento emanando delle tabelle.

Viene anche confermato il pressapochismo con il quale vengono affrontate le problematiche della ricerca, visto che le tabelle contengono (a quanto affermato dall’amministrazione) svariati refusi come, ad esempio, la “dimenticanza ” del personale del DMEIL in servizio presso le sedi di Lamezia Terme e Parma.
Speriamo che siano solo refusi anche situazioni alquanto inquietanti, visto che dalla lettura delle tabelle scopriamo che colleghi che svolgono attività indispensabili per le strutture di ricerca si sono trovati improvvisamente assegnati ad altre strutture, o che gruppi di lavoro collaudati si sono trovati improvvisamente dispersi.
Anche numerose unità di personale tecnico amministrativo, attualmente in servizio presso i centri di ricerche di Monte Porzio e Casilino, nonostante le rassicurazioni date ai tavoli (“nessuno sarà trasferito”) si trovano destinati ad altre sedi.
Restiamo inoltre perplessi scoprendo che anche alcuni precari in servizio presso l’INAIL, chiamati a essere assunti in ruolo per il noto scorrimento delle graduatorie, sono stati destinati a strutture diverse da quelle dove già prestano servizio, anche se carenti di personale, nonostante l’amministrazione abbia ribadito più volte che non avrebbe spostato chi era già inserito in un contesto lavorativo che presentasse vacanze di organico.
Organico probabilmente determinato in attuazione di un modello organizzativo e di una distribuzione del personale, in splendida solitudine e senza confronto con le parti sociali, da qualche “illuminato” che con la Ricerca magari non ha mai avuto a che fare.
Ricordiamo infatti che l’attribuzione del personale presso le strutture della ricerca ha visto un forte spostamento di ricercatori e tecnologi verso le strutture territoriali (prevedendo nonostante ciò esuberi di personale nelle strutture territoriali del sud Italia), nonché una drastica riduzione del personale tecnico-amministrativo presso i dipartimenti scientifici: ciò lascia legittimamente presumere che non si sia valutato che normalmente l’attività di ricerca si svolge in team.
Ovviamene questo modello avrà ripercussioni anche sulle assunzioni previste dai nuovi bandi di concorso, poiché i posti di ricercatore e tecnologo presso i centri di ricerca sono pochissimi e sono disponibili posti di lavoro solo nei Dipartimenti territoriali del nord Italia.
Ricordiamo che la UIL non ha mai condiviso questi documenti, giudicandoli pessimi. Crediamo che l’amministrazione debba rivedere con urgenza questa distribuzione del personale, affrontandola con le parti sociali: fino ad allora sosterremo che il personale non si debba spostare dalla propria sede attuale se non su base volontaria, come previsto per il personale EPNE.
In attesa di avviare un confronto costruttivo riguardo queste tematiche, indiremo lo stato di agitazione del personale del settore Ricerca, prevedendo una serie di assemblee in tutti i posti di lavoro.
Sottolineiamo che in queste assemblee, oltre alle tematiche legate all’attribuzione del personale che si sono evidenziate, discuteremo della disparità di trattamento del personale della ricerca che ad oggi non hanno ancora avuto risposta dall’amministrazione come, ad esempio, le posizioni organizzative o il regolamento sul telelavoro, o l’esigenza di adeguare l’indennità di trasporto strumenti.

UIL RUA INAIL
Marco Di Luigi

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