sabato 27 Luglio 2024

Politiche di conciliazione (Jobs act e Riforma P.A): Telelavoro, violenza, ferie solidali

CPOSono state recentemente legiferate due rilevanti novità che a nostro avviso rappresentano ancora un punto di partenza (e non di arrivo!) di quel percorso graduale avviato dalle istituzioni per lo sviluppo di politiche di conciliazione dei tempi di lavoro e famiglia e tutela alla genitorialità.
Nello specifico, con la L. 124/2015 su “Deleghe in materia di riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni”, all’art. 14 (riportato in calce alla presente), è previsto che le pubbliche amministrazioni adottino misure organizzative volte a fissare obiettivi annuali per l’attuazione del telelavoro e per la sperimentazione, anche al fine di tutelare le cure parentali, di nuove modalità spazio-temporali di svolgimento della prestazione lavorativa che permettano, entro tre anni, ad almeno il 10 per cento dei dipendenti, ove lo richiedano, di avvalersi di tali modalità, garantendo che i dipendenti che se ne avvalgono non subiscano penalizzazioni ai fini del riconoscimento di professionalità e della progressione di carriera.

Il contratto AFAM, diversamente da quanto previsto da quello degli Enti di Ricerca e Università, non contempla la modalità lavorativa del telelavoro. Riteniamo che con l’introduzione di questa norma si possa procedere anche nella sedi AFAM alla richiesta di attuazione del telelavoro e nuove modalità spazio-temporali di svolgimento della prestazione lavorativa quale ad esempio lo smart-working. Inoltre l’articolo 14 inserisce all’articolo 30 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, il comma 1-ter che prevede che la dipendente vittima di violenza di genere inserita in specifici percorsi di protezione, debitamente certificati dai servizi sociali del comune di residenza, può presentare domanda di trasferimento ad altra amministrazione pubblica ubicata in un comune diverso da quello di residenza, previa comunicazione all’amministrazione di appartenenza. Entro quindici giorni dalla suddetta comunicazione l’amministrazione di appartenenza dispone il trasferimento presso l’amministrazione indicata dalla dipendente, ove vi siano posti vacanti corrispondenti alla sua qualifica professionale.
Con il decreto legislativo 151/2015, attuativo del JOBS ACT, anche l’Italia si allinea ad altri Paesi Europei introducendo le cosiddette ferie solidali, cioè la possibilità per il lavoratore che ha un plus di ferie e di riposi di cederle a titolo gratuito a colleghi che ne abbiano bisogno per assistere un figlio minore che necessita di presenza fisica e cure costanti per le particolari condizioni di salute (testo art. 24 in calce alla presente).
Vi chiediamo di richiedere alle vostre amministrazioni la ratifica e adozione delle “ferie solidali”.
Fraterni saluti,

La coordinatrice Pari Opportunità UIL RUA
Fabiana Bernabei

                                                                                                                                                                                             stampa

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